27 aprile 2019

Marzo/aprile 2019 - Andalusia (diario di bordo della Vergara)

26 marzo, km 102125 
 - da casa a Civitavecchia 
VitorchianoOre 13:30. Finalmente si parte Stiamo per intraprendere il primo viaggio all'estero completamente da soli. Senza Stefania e senza i Grassi. Stefania ci mancherà senz’altro, i Grassi….un po’ meno.
Il tempo è nuvoloso, del resto ha smesso da poco di piovere. Grimaldi ci ha già comunicato che la nave partirà con un'ora di ritardo. Porca miseria! E noi che pensavamo che all’arrivo potevamo evitare di fermarci a Barcellona e arrivare verso Tarragona per il pernottamento! Ci fermiamo a Vitorchiano per vedere l'area di sosta e quasi ci perdiamo.
Il paese è molto carino, tutto costruito su roccia vulcanica di tipo peperino. Facciamo una passeggiata col tempo un po' freddino e poi ripartiamo alla volta di Civitavecchia che dista circa 60 km.
Ore 19:30. Finalmente arriviamo al porto... Al check-in notiamo una masnada di ragazzi. Speriamo non salgano sulla nostra nave.
Ore 22:10. Saliamo sulla nave e scopriamo che anche gli studenti salgono a bordo. Sono 900.
...Novecento!
L'altoparlante ci comunica che partiremo con un'ulteriore ora di ritardo, cioè alle 00,30 e ci propinano uno spuntino a base di panino e acqua minerale per tacitare il nostro stomaco e la loro coscienza!.

27 marzo, km 102352
- da Civitavecchia a Sitges
Dopo una notte abbastanza sconquassata alle 8:00 del mattino raggiungiamo Porto Torres e stiamo fermi un’ora e un quarto. Sembra una discreta mattinata, il tempo è buono anche se il mare non è proprio calmo. Dopo ore di navigazione interminabili alle 22 arriviamo finalmente al porto di Barcellona. Le operazioni di sbarco ci portano a uscire dal porto dopo le ore 23:00. Raggiungiamo il paesino di Sitges e ci riserviamo di fare una passeggiata domattina. Troviamo un area molto comoda ancora in fase di allestimento vicino al Sitges Park con pernottamento gratuito e la possibilità di parcheggiare a €3,50 per l'intera giornata €2 per mezza giornata.

28 marzo, km 102416 
- da Sitges a Tortosa
Stamattina ci alziamo con calma. Però alle 9:30 siamo pronti per fare una passeggiata in paese. Vicino all'area di sosta c'è persino il mercato (non sappiamo se si tratti di un mercato settimanale, ma riusciamo a farci comunque un giretto!). Sitges non ha molto da offrire, è un paesotto di quasi 30 mila abitanti affacciato sul mare, ribattezzato la "Ibiza in miniatura" per la varietà di movida che offre, nonché popolare località gay.
La vecchia città occupa un promontorio che termina con una monumentale scalinata verso il mare, e le caratteristiche stradine acciottolate sono di epoca medievale. Grazie alla Torre Verdesca si accede a Plaça Vidal y Cuadras, con una magnifica vista panoramica sulla Platja de San Sebastià.
Dopo pranzo verso le 14:00 partiamo alla volta di Tortosa. Lungo il percorso, sulla mitica N340, (autovia del Mediterraneo) facciamo gasolio e proviamo l'emozione di spendere poco sopra 1,10 € al litro! Alle 14:40 arriviamo a Tortosa e ci sistemiamo nell'area di sosta sotto al ponte della C42 vicino al parco. Si tratta di un'area abbastanza grande dove c'è anche carico e scarico. Andiamo a fare un giro per visitare la città. Prendiamo il motorino per andare a vedere il Castello de La Suda. E’ un po' deludente, perché come al solito ci hanno fatto un hotel a 4 stelle, ma è stato un'importante fortezza in epoca musulmana e successivamente cristiana. Fu fondato prima dell'anno Mille e dell'edificio arabo conserva i muri perimetrali, che si adattano alla morfologia della collina su cui sorge... La vista dall’alto non è affatto male.
 

29 marzo, km 102460 
- da Tortosa a L'Olleria
Stamattina proseguiamo la nostra visita alla città, ovviamente a piedi.
Tortosa è una cittadina di 30 mila abitanti o poco più, abitata già da prima dei Romani e passata attraverso diverse conquiste, dai Visigoti agli Arabi. Anche dopo la riconquista del XII Secolo mantenne, in parte, un carattere islamico, data la presenza in zona di una numerosa comunità di moriscos (caso non frequente in Catalogna).
Passiamo sul Vecchio Ponte ferroviario in ferro, riconvertito a ponte pedonale e ricostruito dopo la distruzione della guerra civile del 1938. Percorriamo a piedi anche il Ponte d’Estat sul fiume Ebro, e ci addentriamo nella città vecchia.Visitiamo la Cattedrale di Santa Maria, edificata a cavallo del XV Secolo, e non manchiamo di scattare qualche foto al suo bel chiostro interno.
Al mercato coperto, poco più avanti, acquistiamo invece del pane casareccio al prezzo da rapina di €7,50 al kg! Dopo aver espletato le operazioni di carico e scarico Ripartiamo alla volta di Xativa. Arriviamo al parcheggio segnalato da CamperContact ma non ci convince molto perché sta a ridosso di un campo sportivo. Ci sarebbe da vedere il castello ma la strada per raggiungerlo sembra sia troppo difficoltosa per salire con il camper Allora decidiamo di abbandonare l’idea. Quindi scendiamo altri 15 km e raggiungiamo la località di L'Olleria dove è segnalata un'altra area di sosta. Più che un'area di sosta si tratta di tre stralli azzurri vicino a dei cassonetti. In ogni caso decidiamo di rimanere, tanto domani mattina andiamo via.

30 marzo, km 102861 
- da L'Olleria a Torrevieja
Dopo aver trascorso una notte un po' “strana” dovuta a un corpo bandistico che ha suonato da mezzanotte e mezza all'una e mezza senza che nessuno delle abitazioni intorno abbia manifestato dissenso, partiamo verso Altea. Situato nella comunità autonoma Valenzana, è proprio il paesino che ha dato il nome all'omonima SEAT! Percorriamo la CV70, una strada molto panoramica che sale in quota fino a quasi 1000 metri per poi ridiscendere verso il mare. Molto bella nonostante oggi il cielo sia un po' nuvoloso.
Poco dopo le 11:00 arriviamo e parcheggiamo presso un ampio parcheggio sterrato sotto al paese vecchio. Partiamo in esplorazione, e dopo 300 metri di salita e scalette raggiungiamo la sommità del paese vecchio che domina il panorama verso il mare.
Arrivati sulla piazzetta, ci troviamo davanti la Iglesia de Nuestra Señora del Consuelo caratterizzata dalle cupole con il rivestimento esterno in maiolica blu. Costruita all'inizio del Novecento ad una sola navata, questa chiesa è il simbolo della cittadina. Di fronte alla chiesa sulla piazzetta troviamo il belvedere più alto. In origine era uno spazio molto più piccolo di quello attuale per la presenza del Castillo, che fu poi distrutto a metà del Secolo XIX. L'attuale belvedere sorge su parte della cinta muraria del Castello. Facciamo il percorso a ritroso attraverso i vicoletti lastricati e raggiungiamo di nuovo il camper per il pranzo. Dopo pranzo Ripartiamo in direzione Torrevieja. Lungo il percorso facciamo gasolio e compriamo qualcosa da Lidl. Clamoroso, abbiamo speso solo € 9,33!
Una volta arrivati, andiamo subito a vedere la famosa Laguna Rosa, uno spettacolo meraviglioso gentilmente offerto dal Parco Naturale di Lagunas de la Mata e Torrevieja. Dal rosa incredibile, che a volte tende al fucsia e che lascia senza fiato, le acque di Torrevieja sono in realtà il risultato di un fenomeno naturale unico, prodotto da un batterio capace di rilasciare un pigmento rosato in acque ad alta concentrazione salina: nel caso della laguna rosa, 350 grammi per litro d’acqua, avvicinandosi di molto a ciò che accade nel Mar Morto!
Ci sistemiamo nell'area di sosta proprio sul mare, dove ci sono parecchi altri camper anche se sullo sterrato.

 31 marzo, km 103073 
- da Torrevieja a Cartagena
Stamattina è brutto tempo. Stanotte dopo aver tirato molto vento ha piovuto.
Ci dirigiamo verso Cartagena. Appena partiti si rompe la gommina del tergicristallo ma fortunatamente ne abbiamo una coppia di riserva e quindi provvediamo alla sostituzione riparandoci sotto una tettoia, dal momento che piove. Arrivati sul posto parcheggiamo davanti a un ristorante dove c’è un posteggiatore abusivo al quale diamo € 2... però è simpatico. Decidiamo di fare pranzo e dopo pranzo sfidare il tempo cattivo e scendere a fare due passi. L’idea non è buona: ci inzuppiamo e non concludiamo niente, tranne riuscire a raggiungere il Teatro Romano. Ci rechiamo quindi all'area di sosta suggerita da CamperContact. Serata tranquilla. Guardiamo la tv e poi a nanna

1 aprile, km 103153 
- da Cartagena ad Almeria
Stamattina dopo colazione facciamo soltanto quattro passi per sgranchirci le gambe, poi decidiamo di proseguire verso Almeria. Durante il percorso visto che nel frattempo è ora di pranzo, ci fermiamo nel paese di Mojacar, un villaggio bianco arroccato su un promontorio. Facciamo una passeggiata nei vicoletti scoscesi, fioriti e ricchi di graziosi angolini.
 
Ci dirigiamo quindi verso Almeria. Sapendo che in questo posto c'è la possibilità di visitare un Primark provvediamo a cercarlo anche se non è molto facile. Una volta trovato invece è facilissimo trascorrere praticamente tutto il pomeriggio nel centro commerciale per fare acquisti. Ci sistemiamo infine in un’area di parcheggio con posizioni destinati ai camper vicino al Centro Nautico in Carretera de Malaga.

2 aprile, km 103428 
- Almeria e Roquetas de Mar
Dopo colazione partiamo e raggiungiamo il campeggio che si trova un po' distante dal centro. Il campeggio si chiama Camping La Garrofa, dall’area un po’ datata e angusto, tuttavia riusciamo a trovare un bel posto in piano sull'asfalto (dal momento che è quasi tutto pieno). Scarichiamo il motorino (ribattezzato Ronzinante) e ci avviamo verso il centro che dista circa 5 km. Innanzitutto, visitiamo la meravigliosa Alcazaba, fortezza araba che domina l'intera baia. Iniziata nel VIII Secolo e distrutta nel 1522 da un violento terremoto, è una tra le fortezze arabe meglio conservate in Spagna: è costituita da un triplice giro di mura, un potente maschio e magnifici giardini. Al di sotto si estende un magnifico bianco quartiere di aspetto arabo.
Subito dopo, una visitina anche alla Cattedrale: il suo aspetto ricorda di fatto una fortezza, dotata di torri, merlature, cammino di ronda per difesa dai pirati che infestavano il mar Mediterraneo. In origine era una moschea poi trasformata in chiesa, distrutta anch'essa dal terremoto del 1522 e ricostruita nel XVI Secolo modificando in stile rinascimentale le muraglie originarie.
Ci allontaniamo in motorino fino a Roquetas de Mar dove visitiamo il faro e il Castillo de Santa Ana, poi rientriamo alla base.

3 aprile, km 103437
- da Almeria a Guadix
Ripartiamo dal campeggio e ci dirigiamo verso Tabernas. Qui c’è una zona arida e desertica che è stata utilizzata per girare alcuni film western e alcune scene di Lawrence d’Arabia.
Arriviamo alla Mini Hollywood: si tratta di un parco a tema western con l'entrata che costa €15 a persona per i pensionati altrimenti € 19. Decidiamo di spostarci e 5 km più avanti all'uscita della n-340, dove c'è la casa di Sergio Leone in un sito con ambientazione western. Qui l’entrata costa €11 però è comprensiva di consumazione al saloon, eventuale pernottamento col camper e visita di tutto il sito. Decidiamo in ogni caso di proseguire verso Guadix. Arriviamo per l'ora di pranzo. Ci sistemiamo in un grande parcheggio comunale e con carico e scarico. Dopo pranzo ci avviamo verso il centro.

Vediamo la Piazza del Municipio e poi ci avviamo attraverso viottoli e scalinate verso il Barrio della Maddalena, punto più in alto da dove si gode lo spettacolo sulla città.
In lontananza intravediamo anche l'Alcazaba, sul cocuzzolo, che però non è visitabile, e la monumentale Cattedrale. La Cattedrale di Guadix è situata sul sito di una chiesa visigota del X Secolo e di una successiva grande moschea. La costruzione dell’edificio religioso attuale durò fino al XVIII Secolo, il che spiega le sue componenti gotiche, rinascimentali, barocche e neoclassiche. Delle sue tre facciate spicca la principale, dedicata all’Annunciazione, con decorazione classicista di colonne e rilievi.
Il pomeriggio è stato interessante e soleggiato, e noi siamo pronti per rientrare al camper.

4 aprile, km 103570
- da Guadix a Nerja
Visitare Guadix significa soprattutto visitare le cuevas, ovvero le famose case-grotte che sono abitazioni tipiche di quest’area a nord della Sierra Nevada. Stamattina, finalmente, tocca a noi visitarle! Si tratta di un intero quartiere con le abitazioni incassate nella collina, con comignoli bianchi che spuntano fuori creano un particolare panorama. Una fascia di territorio che inizia, a Granada e si dilunga sino al deserto di Gorafe e a Baza. Sembra che ce ne siano 2500 sparse in questo territorio, tutte abitate.
Prima di pranzo ripartiamo verso Nerja. Lungo il percorso ci fermiamo per il nostro frugale pranzo al cospetto della Serra… in-Nevada! Facciamo una piccola deviazione di circa 5 km per ammirare l'Aqueducto del Aguila capolavoro dell’ingegneria del XIX Secolo ancora in funzione per irrigare i dintorni.
Arriviamo e ci sistemiamo in un grande parcheggio sterrato proprio sotto al Mercadona e vicinissimo al centro. Scendiamo e ci addentriamo nei vicoli ricchi di negozietti con souvenir e oggettistica tipicamente turistica. Acquisto dei magnetini e la cartina dell’Andalusia e ci dirigiamo verso il Balcone d’Europa, magnifico belvedere che sorge dove c’era un castello del XV Secolo che è stato distrutto da un terremoto.
 
Niente da dire: si gode una spettacolare veduta sul mare e sul paese bianco di origine araba che domina il mare turchese dalla collina.
Poco dopo compriamo qualcos’altro al Mercadona e rientriamo in camper.

5 aprile, km 103745
- da Nerja a Malaga
Stamattina il tempo non ci è favorevole, piove. Alle 9 partiamo e ci avviamo verso Malaga percorrendo un tratto di statale. Prima di arrivare in città ci fermiamo al Castello di Gibralfaro,dove c'è anche un parcheggio che ci permette di fermarci e visitarlo.
  
Dalla sua sommità si gode un bellissimo panorama sulla città di Malaga con la vista della Cattedrale e dell'Alcazaba. Il biglietto del castello è comprensivo anche della visita all'Alcazaba, che però non è più collegata al castello come era anticamente. All'uscita del Castello scopriamo che c'è una fermata dell'autobus che da qui ci porta in centro a vedere gli altri monumenti. Parte ogni ora, quindi decidiamo di mangiare e scendere dopo. Nel frattempo purtroppo comincia a piovere molto forte e quindi optiamo per scendere con il camper, intenzionati a chiuderci nel centro commerciale (dove c’è anche Primark!), ma non troviamo posto per parcheggiare anche perché in città stanno facendo i lavori per ampliare la linea della metropolitana così ci sistemiamo nel parcheggio trovato su CamperContact che sta dietro ad un Carrefour e un grande capannone di cinesi (che sarà oggetto di visita magari domani). Prendiamo la metropolitana che dista 100 m dal parcheggio e andiamo verso il centro... che raggiungiamo dopo aver camminato 1 km!
Visitiamo il mercato coperto, molto particolare, poi la Catedral de la Encarnación de Málaga: è uno dei più importanti monumenti rinascimentali dell'Andalusia. Situata in pieno centro storico a breve distanza dal porto e dalla collina di Gibralfaro, la cattedrale si staglia nel panorama cittadino con la sua ampia volumetria. Rimane tuttavia incompiuta per quanto riguarda la torre campanaria meridionale, motivo per cui è affettuosamente soprannominata dagli abitanti La Manquita ("la monchetta"). Anche questo edificio sorge sul sito di un'antica moschea, e la storia della sua costruzione è abbastanza travagliata: iniziata nel 1528, la Cattedrale fu inaugurata nel 1588 ma per via dell'ambizioso progetto i lavori proseguirono a rilento fino al sisma del 1680, che la danneggiò gravemente. La costruzione fu ripresa nel 1719 e interrotta nuovamente nel 1783, lasciando da quel momento il progetto incompiuto. Immancabile una passeggiata per vicoli e negozi per comprare souvenir. Nel frattempo localizziamo l'Alcazaba e il Teatro Romano che vedremo domattina. Ritorniamo in camper prendendo un bus e la metro... perché ormai le mie gambe non ce la fanno più.

6 aprile, km 103819 
- da Malaga a Juzcar
Stamattina come previsto andiamo a visitare l'Alcazaba situata praticamente in centro che domina la città e i resti del teatro romano. Costruita nel XI secolo è probabilmente la cittadella meglio conservata di Spagna. Oggi l’Alcazaba è uno dei monumenti più importanti della città e, sebbene l’architettura sia stata rimaneggiata più volte nel corso del tempo, la struttura originaria è rimasta la stessa.
Il Palazzo Nazari schiude le porte di tre incantevoli cortili: il primo è il Patio de los Surtidores, dove una fila di archi conduce alla Torre de la Mudéjar, che conserva ancora un soffitto in legno intagliato del XVI secolo. I due cortili successivi sono il Patio de los Naranjos e il Patio de la Alberca: il primo presenta vasche circolari e ruscelli che trasportano acqua verso l’estremità, il secondo ospita una piscina miniatura con siepi e canaletti che ricordano da vicino gli scenari dell’Alhambra. Negli ambienti dove un tempo alloggiava la servitù è oggi ospitato un Museo Archeologico, nel quale sono custoditi reperti di età greca, romana e islamica: tra le altre cose, si trovano manufatti ceramici ritrovati durante gli scavi archeologici e statue provenienti da diversi siti del territorio.
Dopo aver fatto acquisti in un enorme negozio cinese dove c'è qualunque cosa (ci vorrebbero due giorni per visitarlo tutto) ripartiamo verso Fuengirola dove ci dovrebbe essere un’area di sosta con carico e scarico e un castello. Arriviamo all'area di sosta ma è occupata in parte dagli zingari che ostruiscono anche la zona di carico e scarico, quindi scarichiamo alla meglio la cassetta e ci dirigiamo verso il parcheggio del Castello ma lungo il percorso ci ripensiamo e tiriamo dritto verso Juzcar. Lungo la strada che si inerpica tra le montagne si possono ammirare i paesetti con le loro case bianche che sembrano zollette di zucchero sparse qua e là. Ci fermiamo all’area (nei pressi della Piscina Municipal)... che in realtà è comunque poco più di un piccolo parcheggio, anche in pendenza e sul ciglio della strada! Piove.

7 aprile, km 103945 
- da Juzcar a Puerto Serrano
Ci svegliamo stamattina con il tempo molto nuvoloso e a tratti piovigginoso, ma non ci lasciamo scoraggiare: dopo colazione decidiamo di andare in esplorazione di questo graziosissimo paesetto blu.... proprio "blu Puffo"! Infatti, questo agglomerato di case con poco più di 200 abitanti è davvero il paese dei Puffi. Nel 2011 alle porte del paese si presentò il colosso americano dei film Sony Pictures che, per girare il film sui Puffi, chiese di colorare tutto il paese di blu, compresi la chiesa e il cimitero. Nell'opera furono impiegati 50 pittori più i disoccupati del paese e 10.000 litri di pittura blu. La casa cinematografica promise che, alla fine della campagna di presentazione lo avrebbero ridato ai cittadini tutto pulito. Alla fine dello stesso anno però, i juzcareños, attraverso una consulta popolare, decisero di prolungare la permanenza della pittura azzurra delle facciate in alternativa alla calce bianca tradizionale
 
Questa trovata pubblicitaria ha notevolmente aiutato l'Andalusia nella propria crescita economica, con l'apporto di 70.000 turisti in soli due mesi. Si tratta di un posto molto particolare e complice il fatto che è domenica mattina e che il tempo non è dei migliori e praticamente deserto. Ruta de los Pueblos Blancos, i paesi bianchi dell’Andalusia. Durante il percorso ci fermiamo ad Algodonales unicamente perché c'è un area per carico e scarico, tra l’altro molto bella con parecchi camper. Proseguiamo poi fino a Zahara de la Sierra e ci fermiamo per pranzo. Piove, Ma decidiamo lo stesso di fare una passeggiata per il paese che si affaccia su un lago artificiale con una diga che si percorre con la strada che permette l’ingresso in paese.
Camminiamo per i vicoli di questo paese con le sue case bianche attaccate alla roccia, sormontato da un castello che domina il paese dall’alto della collina. Il tempo non è per niente favorevole. Raggiungiamo Puerto Serrano unicamente per fermarci in un’area di sosta che non è altro che un piazzale in mezzo al nulla, dove decidiamo di restare per la notte solo perché ci sono altri camper!
Passeggiamo tra i vicoletti delle casette azzurre dove ogni cosa ricorda i Puffi. facciamo un tratto di strada a ritroso e passando per Ronda ci prepariamo a vedere qualcuno dei paesi che fanno parte della

8 aprile, km 104047
- da Puerto Serrano ad Arcos de la Frontera
Pure stamattina il tempo è balordo. Ci avviamo verso Villamartin ma non troviamo un posto per fermarci nemmeno a pagarlo e tra l’altro piove anche, quindi proseguiamo verso El Bosque.
Inserito nel parco naturale della Sierra de Grazalema, nella parte alta presenta un piccolo orto botanico dove crescono le diverse specie della regione. Per il resto di tratta di una località di villeggiatura deducibile da una discreta quantità di alberghi. Facciamo appena in tempo a fare un giro per il paese prima che ricominci a piovere.
 
Torniamo in camper e dopo pranzo ripartiamo verso Ubrique.
Si tratta di una cittadina con le due strade strette e tortuose popolare per un’antichissima tradizione di lavorazione del pellame. Incontriamo nel parcheggio una coppia di italiani che tornavano dal Marocco così ci avviamo con loro verso il centro chiacchierando e chiedendo informazioni sul loro viaggio. Bagnati come pulcini per la pioggia incessante, arriviamo fino a La Plaza dove c’è il municipio e da dove di può vedere la torre con l’orologio. Non possiamo restare al parcheggio perché domattina c’è il mercato quindi ci avviamo verso Arcos de la Frontera. Ci sistemiamo nell’area di sosta in Paseo de Andalucia, molto ampia ma su terreno sabbioso.

9 aprile, km 104152 
- da Arcos de la Frontera a Jerez de la Frontera
Stamattina il tempo sembra migliore quindi usciamo e ci incamminiamo in visita al paese. Arroccato su uno strapiombo di oltre 200 metri formato dal Rio Guadalete il paese domina tutta la valle. Le viuzze lastricate formano un autentico labirinto. Per salire in paese percorriamo una lunga scalinata fino ad arrivare al centro e all’ufficio del turismo, che si trova in un’antica abitazione dell’800 (veramente bello) e dal quale si può vedere un panorama del paese. Ci addentriamo nei vicoli e arriviamo al belvedere in Plaza del Cabildo dove facciamo anche una visitina alla Iglesia de Santa Maria de l'Asuncion.
C’è anche un falconiere che fa fare le foto con i falchi. Tra gli altri edifici, il Municipio e il Castello (che non si può visitare perché privato). Scendiamo di nuovo a valle, compriamo qualcosa al Mercadona e pranziamo. Ripartiamo poi alla volta di Jerez de la Frontera. Arriviamo all'area di sosta che si trova presto un rivenditore di camper, 15€/24h. Gestore simpatico e accoglienza altrettanto: ci offrono anche un ottimo bicchiere di Cherry!  Ceniamo e poi vediamo un film sul PC perché il TV non prende. Speriamo che non sia l’antenna.

10 aprile, km 104198
- da Jerez de la Frontera a Cadiz
Di buon'ora stamattina partiamo per visitare la città e prendiamo il bus con la fermata proprio di fronte all’area di sosta. Una tappa da non perdere è l'Alcazar costruito come residenza su un’antica fortezza dell' XI Secolo. La cittadella moresca comprende una torre ottagonale, l’ultima moschea rimasta in città e i bagni arabi. Inutile dire che dall’alto si gode uno spettacolare panorama con vista sulla imponente cattedrale.
All’interno dell' Alcazar e più precisamente nella torre del Palazzo di Villavicenzio, visitiamo la camera oscura, la seconda installata in Spagna, dove con un gioco di specchi si può vedere tutta la città a 360°. Veramente originale e spettacolare. Stiamo oltre un’ora e mezza all’interno della cittadella tra giardini, fontanelle e piccole vasche con l’acqua.
Vediamo poi (solo dall'esterno) la Catedral del Salvador, la bella Cattedrale terminata, dopo 80 anni di costruzione, alla fine del Settecento: la sua imponente mole da cui emerge la cupola è visibile da parecchi punti della città. La sua vera particolarità è però l'assenza di un campanile, infatti la torre campanaria distaccata è stata costruita in un periodo successivo. Visitiamo la chiesa di San Miguel con la guglia della torre ricoperta dai caratteristici azulejos, la Chiesa di San Dioniso, situata nella piazza de La Asuncion. Verso le 16:00 ritorniamo all'area di sosta e dopo aver completato le operazioni di carico e scarico ripartiamo verso Cadiz.
Arriviamo al porto e ci sistemiamo nel parcheggio dove c'è una zona con tutti i camper (si paga 3€ al giorno).
Relax fino all'ora di cena!

11 aprile, km 104251 
- Cadiz
Stamattina prendiamo il motorino e ci dirigiamo verso il centro. Troviamo un ufficio turistico che ci fornisce una piantina con i vari itinerari da poter fare a piedi per girare la città. Decidiamo per il momento di fare l’itinerario Viola che ci porta nel centro storico. Qui, tra piccoli e zone pedonali, ovviamente a piedi, vediamo la cattedrale in stile barocco. Il biglietto di ingresso, €4, include anche la salita sulla torre per vedere la città dall’alto, però decidiamo di non entrare.
Cadiz è una penisola fortificata collegata al continente da uno stretto banco di sabbia. La porta rappresentativa della città è la Puerta de Terra sormontata da una torretta e da cannoni.
Il centro si apre con Plaza San Juan de Dios dove si affaccia il Municipio e la chiesa di San Juan de Dios. In mezzo ai vicoli si alza la Torre Tavira che anticamente serviva per sorvegliare l’arrivo delle imbarcazioni verso la città ma oggi ospita una camera oscura, la prima della spagna, dove con un sistema di specchi si può vedere tutta la città a 360 gradi.

Vediamo poi il grande Mercato con portici antichi, la chiesa del Carmen, con facciata barocca e due campanili a vela decorati. Dopo pranzo riprendiamo il motorino e ci dirigiamo verso La Caleta, oggi la spiaggia del quartiere storico, dove, ad una delle sue estremità, su un isoletta collegata alla terra da una lingua di terra, si trova il castello di San Sebastian. Durante il percorso, al Baluarte de la Candelara, un bastione che fa parte della cinta muraria, notiamo in un parco alberato due esemplari di ficus centenari: non possiamo fare a meno di scattare delle foto!

Infine, a conclusione della giornata, vediamo una parte del Parque Genovés, un orto botanico dove si possono ammirare diverse specie di alberi e piante. E' il giardino pubblico più importante della città, si trova vicino al mare e visitarlo è una gioia per gli occhi, con tutte le sue piante ed i suoi colori. La zona in cui si trova il parco (la più grande area verde del centro storico), è rimasta esclusa dalla crescita urbana che la città ha sperimentato durante il XVIII Secolo, per essere soggetta a servitù militare. In quel periodo era già utilizzata come luogo di svago ed era nota con il nome di Paseo del Perejil, a causa della sua scarsa e povera vegetazione. Verso la metà del XIX secolo è stato creato un lungo viale alberato, noto come las Delicias, che giungeva in un giardino e più tardi, nel 1892, il sindaco Eduardo Genovés incaricò il rimodellamento definitivo, consolidando il suo aspetto romantico e il tracciato tuttavia presente.
Contenti di aver ammirato questa bella città torniamo in camper.

12 aprile, km 104251 
- da Cadiz a Siviglia
Dopo aver pagato il parcheggio, €6, Ripartiamo verso Siviglia. Lungo il percorso ci fermiamo da Lidl per comprare qualcosa. Arriviamo all'area di sosta e pranziamo, poi tentiamo di arrivare alla fermata dell'autobus per il centro, ma dopo aver fatto oltre un chilometro a piedi e aspettato 25 minuti il bus che non è passato, decidiamo di andarcene e di cercare un'altra area con almeno una fermata del bus più vicina. Torniamo alla stessa area di sosta dove eravamo stati qualche anno fa, con la fermata dell’autobus vicinissima. Si paga €10 al giorno, e tra l’altro rispetto alla nostra visita precedente ha effettuato delle migliorie, soprattutto per quanto riguarda i servizi igienici. Facciamo un giro di ricognizione verso il centro per prepararci all’indomani e visitare il Real Alcazar e la Cattedrale,che oramai sono chiusi. Alla fermata incontriamo anche un simpatico signore spagnolo che quando scendiamo dal bus ci indica dove poter fare una tessera per i trasporti.

13 aprile km l104412 
- da Siviglia 
E così, dopo 4 anni dall'ultima volta, torniamo a Siviglia. Prendiamo l'autobus verso le 9:00 e ci dirigiamo, come prima trappa, al Real Alcazar, che apre alle 9:30 e dove c'è già una fila indescrivibile! Ci fermiamo a chiacchierare con una coppietta di italiani e nel frattempo arriva il nostro turno. Si paga €11,50 a persona, mentre per i pensionati la tariffa scende a €3. Tonino risulta "vecchietto", ma io no, quindi mi spetta il biglietto intero! Comunque conveniente lo stesso.
 
Si tratta del più Antico Palazzo Reale ancora in uso. Parte del complesso è ancora utilizzato come residenza reale, mentre in origine si trattava di un forte moresco: lo stile mudéjar ricorda moltissimo l’Alhambra di Granada, ma è spettacolare passeggiare tra i vari saloni e patii e la grande quantità di giardini, statue e fontane.
 
Dopo aver trascorso ben oltre 2 ore al suo interno era nostra intenzione di visitare anche la immensa Cattedrale, è una delle più grandi cattedrali gotiche del mondo occidentale, edificata sull'antica moschea di Almohadi, ma ci accontentiamo soltanto di fare una foto all'esterno dal momento che anche qui c'è una fila impressionante per entrare. La vista monumentale dell'esterno ci appaga totalmente. Dopo pranzo pensiamo di andare a vedere il Metropol Parasol, una struttura a forma di pergola in legno e cemento di 150 x 70 metri per 26 metri di altezza, che si trova in Plaza della Encarnaciòn. Pagando 3€ a persona, un ascensore porta in alto dove si può camminare intorno alla struttura e godere di un meraviglioso panorama su Siviglia.
Stanchi ma soddisfatti riprendiamo il bus e torniamo al camper. Dopo le operazioni di carico e scarico lasciamo Siviglia.     
Ripartiamo verso El Rocio. Si tratta di un piccolo paese di poco più di 1500 abitanti all’interno del Parque Nacional della Doñana. L’impatto quando si arriva nella cittadina è notevole, sorprendente e surreale: una cittadina sonnolenta, la cui unica strada asfaltata a un certo punto curva e circonda la città come una sorta di circonvallazione, la strada che entra nel paese è coperta di sabbia. Questo non è un set cinematografico ricostruito, è un Paese vero, con strade di sabbia, che sembra un set di un film, ma non lo è. La cittadina, peraltro, attrae moltissimi turisti per questa atmosfera da vero far west, con strade di sabbia, bar con banconi alti per bere una birra senza scendere da cavallo (uno dei mezzi di trasporto più usati!) e negozi con il posto per legare i cavalli. Molto pittoresco, attira ogni anno per la Pentecoste un milione e mezzo di pellegrini da ogni parte della Spagna per la festa in onore di Nuestra Señora del Rocio alla quale è dedicato il santuario presente nel paese e durante la quale fanno il viaggio nei costumi tradizionali su carri e cavalli bardati a festa.
Facciamo una passeggiata lungo il lago che ospita la fauna selvatica e i fenicotteri rosa. Complice il fatto che è Domenica Delle Palme sono arrivati parecchi pullman di turisti che si riversano nel santuario e nei vari negozietti prettamente turistici.
Torniamo in camper e pranziamo, poi partiamo in direzione La Rábida. Qui, Sulle rive del Rio Tinto, è situata una Darsena con la riproduzione a grandezza naturale delle tre caravelle di Colombo. Adiacente alla Darsena, è ubicato un centro museale nel quale è possibile ammirare la corrispondenza e alcuni strumenti di navigazione di Colombo.
Vicino al molo, in una sorta di museo a cielo aperto, è stata allestita anche un’area con capanne immerse in un palmeto, che dovrebbe riprodurre un accampamento di indiani, simile a quelli trovati dagli europei partiti da Palos al loro arrivo in America.
Ripartiamo in direzione Huelva per l'area di sosta, ma forse per il fatto che è domenica non riusciamo a fermarci da nessuna parte e quindi abbiamo proseguito E ci siamo fermati in un grande parcheggio gratuito a Punta Umbria.

15 aprile km 104590
-  da Punta Umbria a Minas de Riotinto
Stamattina viaggio itinerante verso il Portogallo per poter comprare il Porto per Stefania, che ce lo ha più volte richiesto! Dopo aver concluso la nostra missione rientriamo in Spagna e ci dirigiamo verso il parco minerario del Rio Tinto. Lungo il percorso ci fermiamo all’area di Villaverde del Camino per le operazioni di carico e scarico. Ci avviamo verso Minas de Riotinto, per vedere il Parque Minero de Riotinto e conoscere quindi l’importante tradizione mineraria della zona e costeggiare il corso del fiume rosso a bordo di uno storico trenino.
Il Cerro Colorado, con il suo particolare colore rossastro, è la seconda miniera a cielo aperto della zona. Facciamo un biglietto cumulativo per visitare il museo, la miniera di Peña del Hierro, il tragitto con un vecchio trenino restaurato che porterà alla scoperta della vallata lungo il fiume rosso. Costo 15€ a persona.
Ovviamente, tutto questo sarà oggetto di escursione domani. Per stasera parcheggiamo a breve distanza dal museo in un parcheggio senza grosse pretese.

16 aprile km 104820 
- da Minas de Riotinto a Carmona
Stamattina siamo gasatissimi per questa nuova escursione, e raggiungiamo la sede del museo dedicato alla storia delle miniere, collocato nella parte alta del paese e previsto di ampio parcheggio.
Il museo comprende anche reperti archeologici dell’età del bronzo e la ricostruzione di una miniera romana. Prendiamo poi il trenino che ci porta attraverso un paesaggio unico creato da 5000 anni di sfruttamento e sviluppo minerario. si percorrono circa 14 km della vecchia ferrovia per andare alla scoperta dell’area mineraria che si snoda lungo il corso del Rio Tinto; un’escursione guidata che dura all’incirca un’ora e mezza.
L’attrazione più distante da raggiungere è la Miniera Peña del Hierro dove prendiamo parte a una visita guidata (tutta in spagnolo) all’interno di una vecchia miniera, percorrendo una galleria lunga circa 200 metri che attraversa la montagna. Al termine si sbuca su una terrazza che si affaccia direttamente su una sorta di cratere invaso dall’acqua di colore rosso e circondato da colline di pietra rossa: uno spettacolo davvero unico. Una piccola curiosità: proprio qui la NASA ha messo le basi per iniziare lo studio del “Progetto Marte”, in quanto sembrerebbe che questo luogo sia simile al territorio del pianeta rosso.
Ripartiamo verso Carmona dopo aver approfittato di un'area sosta con carico e scarico lungo la strada. Ci fermiamo presso un grosso parcheggio vicino a un Mercadona e approfittiamo per fare degli acquisti. Ceniamo con la pizza, vediamo un po' di TV e poi a nanna.

17 aprile km 104949 
- da Carmona a Cordoba 
Stamattina prendiamo il motorino e andiamo in ispezione della città, abbarbicata su una collina e una delle più antiche dell’Andalusia. Dopo un po’di giri a vuoto per cercare un Ufficio del Turismo, finalmente lo troviamo dentro la fortezza che decidiamo di visitare subito al modico prezzo di 1,80€ a persona (vecchietti). Entriamo attraverso la Porta di Siviglia dal doppio arco a ferro di cavallo.
Era conosciuto anche come Alcazar di Giù perché nella parte superiore della città di trova l’Alcazar del Re Don Pedro I che però attualmente dell’edificio originario resta solo qualche rudere, mentre la parte centrale è occupata da un Parador (albergo di lusso). Inutile dire che dal punto più alto dell’Alcazar si gode un bellissimo panorama con vista sulla Chiesa di San Pedro, sormontata da un campanile che viene chiamato La Giraldilla perché è un imitazione della Giralda di Siviglia costruita in stile mudéjar.

Vediamo poi la Chiesa di Santa Maria, la grande chiesa gotica che sorge sui resti di un’antica moschea della quale conserva il cortile interno con patio ad archi ed alberi di aranci. Ci dirigiamo poi in una sala del Palazzo Comunale un’esposizione di “pasos” in miniatura, i baldacchini usati nelle processioni per la settimana Santa da parte delle varie confraternite di Carmona e Siviglia. Nel pomeriggio ripartiamo alla volta di Cordoba, dove arriviamo per l'ora di cena. Ci sistemiamo nel parcheggio Parque de Arenal, nei pressi del Puente Romana (4€ per il pernottamento). Tira vento quindi niente TV e ci vediamo un film, poi a dormire.

18 aprile, km 105067 
- da Cordoba a Baeza
Stamattina usciamo un po’ più presto del solito perché abbiamo letto che l’entrata alla famosa Mezquita è gratuita dalle 8,30 alle 9,30. La distanza era di 1,5 km.
Percorriamo il Puente Romano che oltrepassa il Guadalquivir dalla Puerta del Puente alla Torre di Calahorra, che in origine era una fortezza araba composta da due torri collegate da un arco (murato poi nel XIV Secolo). E' stata usata nel corso dei secoli anche come prigione per la nobiltà, caserma e scuola, e attualmente ospita un Museo della storia di Cordoba.
Il ponte, costruito nell’epoca di Augusto è stato più volte ricostruito soprattutto in epoca araba ed attualmente trasformato in un’area pedonale. A valle ci sono i Mulini arabi, mentre sul ponte all’incirca a metà, una nicchia con l’immagine di San Raffaele. All'altra estremità del Ponte c'è la Puerta del Puente, che ricorda un arco di trionfo. Mentre cerchiamo di raggiungere l’ingresso della cattedrale, proprio sotto l'arco all'ingresso del complesso un rumore di ferraglia attira la mia attenzione: complice il pavimento in pietra bagnato dalla pioggia della notte, due ciclisti si schiantano per terra e ci manca poco che mi travolgano! Data la nostra simpatia per la categoria lanciamo improperi a più non posso mentre loro si alzano doloranti.
Raggiungiamo quindi l'entrata della cattedrale: la Mezquita, la cui architettura è unica al mondo, testimonia l’incontro tra la fede cristiana e quella musulmana. Infatti nel XVII Secolo i cristiani innalzarono una cattedrale gotica dentro la moschea proprio al centro delle arcate, inglobandole e creando un edificio unico al mondo.
  
La parte più importante è probabilmente la sala ipostila costituita da 856 colonne prese dal tempio romano situato qui precedentemente. Ci addentriamo nei vicoli con i balconi addobbati con fiori e drappi rossi in attesa della processione per il venerdì Santo.
Arriviamo fino all'Alcazar de Los Reyes Cristianos palazzo-fortezza costruito da Alfonso XI dove in origine sorgeva un antico palazzo arabo, ma lo vediamo solo dall’esterno. Ci addentriamo poi nel quartiere ebraico (la Juderia) con i vicoli pieni di negozietti per turisti e ristorantini fino ad uscire dalle mura attraverso la Porta di Almodovar. Rientriamo poi per vedere la Sinagoga. Insieme alle due di Toledo è una delle sinagoghe medievali che sopravvivono in Spagna. Si presenta sotto forma di stanza quadrata con stucchi in stile mudejar.
Dopo aver scampato la pioggia in quanto abbiamo appena fatto in tempo a tornare al camper, ripartiamo verso Baeza. Ha piovuto per tutto il tragitto e quando arriviamo all’area di sosta è praticamente un acquitrinio, però non possiamo fare altrimenti, quindi ci fermiamo. È uno dei soliti paesi in collina e complice il tempo fa pure freschetto. Stasera metteremo un’altra copertina.

19 aprile, km 105205
- da Baeza a Murcia
Sembra che il tempo abbia deciso di migliorare. Andiamo a fare un giro in paese dove si stanno preparando per la processione del Venerdì Santo. Nella parte antica troviamo il quartiere della cattedrale dove si trovano alcuni dei gioielli più preziosi della città. Costruito su una moschea, nel complesso rinascimentale di Santa Maria, troviamo la Porta della Luna con la fontana. Vediamo Piazza del popolo, al centro della quale si erge la Fontana dei Leoni. Ovviamente, l'immancabile cattedrale (la Catedral de la Natividad de Nuestra Señora) troneggia anche lei sulla piazza ed è il principale luogo di culto della cittadina. Eretta laddove sorgeva l'antica moschea (e in precedenza un tempio romano), fu consacrata nel 1147. Dopo la nuova occupazione musulmana, tornò ad essere cattedrale nel 1227, con l'intitolazione attuale. Il tempio viene profondamente rimaneggiato durante i successivi secoli.
Attorno alla piazza c’è l’antico mattatoio, il vecchio tribunale e la Casa del Popolo che attualmente ospita l'ufficio del turismo. Vediamo poi le rovine del Convento di San Francesco, edificio rinascimentale che è stato danneggiato dai saccheggi e dalle catastrofi naturali, oggi adibito ad auditorium.  Ripartiamo verso Murcia, lungo il tragitto ci fermiamo a Ubeda per mangiare e fare carico e scarico. Volevamo fermarci per vedere il paese che insieme a Baeza è stato dichiarato patrimonio culturale, ma il parcheggio si popola troppo e rischiamo di restare bloccati, quindi rinunciamo. Il tempo è di nuovo peggiorato e abbiamo percorso oltre 250 km sotto la pioggia sulla N-322 che si inerpica tra le montagne fino a 1300 m. Oltretutto la strada è pure deserta. Arriviamo all’area di sosta, una enorme piazzale in un centro commerciale di fronte all’Ikea. Ci saranno almeno altri cento camper parcheggiati e ci sistemiamo anche noi. Continua a piovere.

20 aprile,  km 105533
- da Murcia ad Alicante 
La pioggia della notte è stata incessante e altrettanto lo è stamattina, quindi decidiamo di fare un giro per il centro commerciale. Andiamo al Mercadona e facciamo qualche acquisto, poi pensiamo di andare da Primark. Giriamo un po’ per cercare dove fermarci fino a che non vediamo indicazione per un parcheggio coperto con un altezza possibile anche per i veicoli alti e quindi entriamo e ci sistemiamo. Facciamo qualche acquisto da Primark, ma al nostro ritorno ci aspetta una sorpresa. Praticamente siamo prigionieri nel garage del centro commerciale, in quanto si è riempito di macchine nel frattempo e per uscire Ci sono soltanto uscite con le sbarre troppo basse per il camper. Finalmente, dopo essere stati lì sotto 4 ore, arrivano due persone di buona volontà riescono a togliere la sbarra e finalmente possiamo uscire. Regaliamo 2 bottiglie di vino. L'incubo è terminato.
Ripartiamo verso Alicante. Ci fermiamo in un’area di sosta presso un distributore a 8€ per notte.

21 aprile,  km 105620
- da Alicante a El Campello
Oggi è Pasqua. Prendiamo il tram per arrivare in centro.
Vediamo il bel Mercato Centrale, costruito nel XX Secolo, che ricorda una basilica: davvero molto particolare. Facciamo anche la tessera per i trasporti e con 10,70€ abbiamo 10 viaggi. Camminiamo per la Rambla fino a raggiungere la Esplanada de España, che costeggia il porticciolo turistico. Punteggiata da palme e decorata con marmi policromi che formano onde sinuose, è una delle più belle strade della regione. Ci imbattiamo poi nella processione pasquale che parte dalla Chiesa di Santa Maria e raggiunge il Municipio, imponente palazzo costruito nel XVIII Secolo e fiancheggiato da due torri e la facciata barocca.
Infine saliamo (attraverso l'ascensore) alla Fortezza di Santa Barbara le cui origini risalgono all’epoca musulmana. Si tratta di una struttura molto grande alla quale si accede tramite un ascensore (2,70€, gratis per i vecchietti) che porta fino alla prima cerchia di mura.
 
Dall’alto si gode un bel panorama su Alicante, peccato che minacci di ricominciare a piovere.
 
 Per sfruttare i biglietti del tram facciamo un paio di giri anche per riposare le stanche membra (soprattuttole mie!), ma quando torniamo la minaccia della pioggia diventa realtà e ci inzuppiamo prima di risalire in camper. Sotto una pioggia incessante lasciamo Alicante (la rima è venuta da sola) e pensiamo di raggiungere un parcheggio dove restare per la notte e magari domani trovare un’area con le docce, ma non abbiamo idea di quello che ci aspetta. Pioggia torrenziale ovunque, strade allagate e vento che ci costringono a ripararci sotto la pensilina di un benzinaio perché non si può andare avanti. Tentiamo di spostarci di pochi chilometri ma continua a piovere incessantemente e non vediamo nulla... e per la disperazione ci fermiamo sotto la pensilina di un altro benzinaio!
Passiamo la notte alla bell'e meglio.
Ci manca il kayak.

22 aprile, km 105705 
- da El Campello a Tortosa
Alle 7 del mattino, come da programma, arriva il benzinaio e dobbiamo spostarci.
Piove ancora ma apparentemente meno di ieri sera. Facciamo colazione e ripartiamo senza una vera meta. Tanto con questo tempo non c’è molto da fare… Decidiamo almeno di trovare un area dove poter fare la doccia. Il navigatore ce ne indica una a pochi chilometri dal punto dove eravamo e decidiamo di tentare. Dopo alcuni km in mezzo a un improbabile campagna tra carciofi e arance su una strada davvero minuscola, arriviamo in un posto dove un signore pensando di aiutarci ci indica una costruzione a una cinquantina di metri . Proseguiamo e vediamo soltanto un edificio fatiscente dove sarebbe anche difficoltoso entrare. Proseguiamo poco più avanti per fare manovra e ritornare indietro ma da un ufficio esce una signora che agita le braccia per fermarci: ci vuole soltanto dire che la struttura era chiusa. Che fortuna , pensiamo, tanto non avevamo neanche intenzione di fermarci. Lungo il percorso troviamo finalmente il campeggio Las Moreras di Alcossebre e con miglior fortuna, pagando €3, riusciamo finalmente a farci una sana doccia. Facciamo pranzo e poi proseguiamo. Lungo il percorso passiamo in un grazioso paesino, Peniscola, però senza fermarci perché non troviamo posto ed risulta molto difficoltoso parcheggiare. Proseguiamo quindi verso Tortosa e ci fermiamo nella stessa area di sosta dell'andata.

23 aprile, km 106047
- da Tortosa a Barcellona 
Stamattina il tempo sembra favorevole quindi approfittiamo per fare una passeggiata dal momento che dovevamo anche comprare qualche cosa al Mercadona. Poi facciamo anche un giro nel parco. Totale 5 km a piedi! Ripartiamo per la nostra ultima tratta in Spagna, verso Barcellona per l’imbarco per l’Italia. Speriamo che la nave non parta con oltre due ore di ritardo come all’andata. Percorriamo una panoramica strada nel tratto da Sitges a Barcellona. Arriviamo al porto e con sorpresa al check-in della Grimaldi, apprendiamo che la nave partirà in orario ed inoltre non farà scalo a Porto Torres. Incredibile! Infatti con solo un quarto d’ora di ritardo partiamo per il nostro viaggio di ritorno.

24 aprile, km 106310
- da Barcellona a Vitorchiano
La notte è trascorsa bene anche se si sentiva un po’ di dondolio. Ieri sera abbiamo chiacchierato con un tizio appassionato di canoa e quindi abbiamo passato un paio d’ore.
Stamattina dopo colazione ci sistemiamo nella saletta col tavolo e incomincio a sistemare le foto sul PC. La giornata trascorre tra foto e chiacchiere, meglio del previsto. Arriviamo puntuali a Civitavecchia alle 18,30 ma ovviamente le operazioni di sbarco richiedono sempre tempo e quindi siamo fuori dal porto dopo le 19:30. Ci dirigiamo verso l’area di sosta comunale di Vitorchiano, dove arriviamo un'oretta più tardi.

25 aprile km 106310
- da Vitorchiano a casa
Ripartiamo verso casa. La vacanza è finita.
Tutto sommato siamo stati bene, abbiamo fatto parecchie cose e visto parecchi posti. Almeno non abbiamo dovuto discutere con nessuno, però Stefania è mancata…

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