Questa sono io.
Incaricata della stesura dei diari di bordo giorno per giorno, nonché traduttrice ufficiale. Sono quella che "Stè, scendi e chiedi", anche se poi i miei, dopo le prime perplessità, se la possono cavare benissimo lo stesso.
Sono quella dei mille chilometri a piedi, quella degli itinerari naturalistici in cui nessuno mi segue (ma, ad onor del vero, mi dicono "vai vai, ci ritrovi qui tra un paio d'ore!") e della ricerca dell'ufficio turistico appena arriviamo da qualche parte.
Sono quella che si occupa di rifare i letti perché sono più elastica, quella che all'improvviso toglie i tappetini e prende la scopa al grido di "che schifo... ci sono i miei capelli ovunque!" (ecco il motivo del soprannome "filippina").
Sono quella che si occupa di rifare i letti perché sono più elastica, quella che all'improvviso toglie i tappetini e prende la scopa al grido di "che schifo... ci sono i miei capelli ovunque!" (ecco il motivo del soprannome "filippina").
Subito dietro al babbo con l'elaborazione di minchiate.
Seguo i miei genitori ogni volta che posso, perché il viaggio in camper è il nostro modo per "ritrovarci" dopo lunghi periodi dell'anno in cui ognuno di noi è indaffarato con le proprie attività.
E, strano a dirsi, ci divertiamo sempre.
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